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17 Cards in this Set
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Cosa aveva dichiarato l'Italia il 2 agosto? |
Di voler restare neutrale: ciò permise ai francesi di sguarnire la frontiera alpina per concentrarsi sulla difesa di parigi |
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Cosa successe dall'agosto 1914 a maggio 1915? |
Ci furono accese discussioni tra neutralisti e interventisti, mentre il governo cercava di ottenere da Vienna compensi territoriali in cambio di neutralità |
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Da chi erano sostenute le posizioni neutrali? |
Da cattolici e socialisti, per i quali il proletariato non doveva diventare "carne da cannone" in una guerra combattuta per interessi nazionalisti e imperialisti |
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Qual era l'idea diffusa? |
Condivisa anche da Giovanni Giolitti, l'idea era che restando neutrale, l'Italia avrebbe potuto trarre maggiori vantaggi fornendo i beni necessari in guerra |
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Chi contava lo schieramento interventista? |
Oltre ai nazionalisti, fra cui spicca Gabriele D'Annunzio, c'erano gli "irredentisti", che si auguravano di riacquistare Trentino e Venezia Giulia con la guerra |
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A cosa si affiancava l'interventismo irredentista? |
A quello "democratico", che aveva come principali esponenti Gaetano Salvemini e Leonida Bissolati, che voleva entrare in guerra al fianco delle democrazie francesi e inglesi contro l'autoritarismo di Germania e Austria |
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Chi altro annoverava tra gli interventisti? |
Alcuni fuoriusciti dal partito socialista, ovvero coloro che avevano sostenuto la guerra in Libia. |
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Da che parte stava Benito Mussolini? |
Fino al novembre 1914 era stato pacifista, ora si schierava per la guerra, ritenendo che il conflitto avrebbe sconvolto la trama sociale e ci sarebbe stato l'avvento di una nuova società |
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Come si muovevano le diplomazie dell'Intesa per attirare l'Italia? |
Il governo, tramite il ministro degli esteri Sidney Sonnino, firma con l'Intesa il patto di Londra nel 26 aprile 1915 , con il quale l'Italia garantiva l'intervento entro trenta giorni |
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Cosa riconosceva in cambio l'Intesa all'Italia? |
Di estendere il proprio territorio all'Istria e alla Venezia tridentina e di annettersi il Dodecaneso e una parte della Dalmazia, nonchè un compenso coloniale nel caso si arrivasse ad una spartizione tra Francia e Inghilterra dei possedimenti tedeschi in Africa. |
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Com'era il patto? |
Segreto, e restò tale fino al 1917, sia per le forze politiche che per l'opinione pubblica. Intanto in quelle settimane la mobilitazione degli interventisti fu favorita dalle autorità, in modo da trascinare opinione pubblica e deputati a votare per la guerra |
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Come operarono gli interventisti? |
Mobilitando le piazze in ogni angolo del paese, organizzando numerose manifestazioni durante le "radiose giornate di maggio" che videro come protagonista oratore Gabriele D'Annunzio |
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L'interventismo ebbe successo? |
No, la maggioranza del parlamento era ancora neutralista e legata a Giolitti |
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Cosa cambiò dalle dimissioni di Giolitti?
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Quando subentrò a Giolitti il ministro Antonio Salandra, che era interventista, il parlamento non stette dalla sua parte: perciò diede le dimissioni nel 13 maggio, ma il re, interventista, lo invitò a restare al governo. |
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Cosa successe il 20 maggio? |
Fu approvato il pieno conferimento dei poteri al governo in caso di guerra (Giolitti aveva da qualche giorno lasciato Roma): per l'atteggiamento del re, la rinuncia di Giolitti e le violente manifestazioni in piazza, il Parlamento, scosso e disorientato, votò a pieni poteri Salandra, con la sola opposizione del cattolico Guido Miglioli e dei deputati socialisti |
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Cosa fece Filippo Turati? |
Pronunciò una ferma protesta per il metodo antiparlamentare e antidemocratico seguito dal sovrano e dal governo per portare il paese in guerra, senza effetto |
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Quando entra in guerra l'Italia |
Nel 24 maggio 1915 l'Italia dichiara guerra all'Austria dopo averle inviato un giorno prima l'ultimatum |